Ogni tanto faccio il backup

Postato da: Davide Vacca
Categoria: Il salvagente informatico
Supporti insicuri per salvare i dati e per i backup

Domande e Reazioni

“Qual è la vostra strategia di Backup e DR”
(encefalogramma piatto, nessuna reazione, sospetto improvviso ictus o paresi, meglio riprovare)

“Avete una procedura di salvataggio dei dati automatica?”
(Il viso si rilassa leggermente, ma alla parola automatica, si alza un sopracciglio)

Risposta: “Non è automatico, ma ogni tanto faccio il backup dei dati importanti”

“Quindi qual è la vostra procedura di salvataggio dati?”
Risposta: “Quando mi ricordo, infilo l’hard disk nella porta USB e copio tutte le cartelle che ho sul desktop”

“OK, proviamo a vedere su questo hard disk la data dell’ultimo salvataggio”
Inserisco l’HD nella porta USB e l’ultimo salvataggio risulta di 5 mesi prima.

“Effettivamente è un po’ che non faccio il backup, sa sono stato tanto impegnato…”

“E la posta come la salvate?”
(encefalogramma piatto, nessuna reazione, sospetto improvviso ictus o paresi, meglio riprovare)

“I dati del gestionale sul server come li salvate?”
(encefalogramma piatto, nessuna reazione)

“Verifica periodicamente che l’HD USB non abbia settori danneggiati che impediscano il recupero?”
(encefalogramma piatto, nessuna reazione)

 

Houston abbiamo un problema!

Backup non significa fare una copia di qualche cartella, ogni tanto, quando mi ricordo, ho tempo e voglia!
Siamo troppo impegnati e troppo di corsa per pensare che il Backup possa essere una procedura manuale, soprattutto perché è una strategia fondamentale per rendere la nostra azienda resiliente ai disastri.

 

Qualche dato su cui riflettere

Per il World Backup Day (31 marzo, giornata mondiale del backup) del 2019 Acronis, nota SW house di prodotti di backup ha commissionato un interessante sondaggio sulle abitudini di protezione dati degli utenti. Da questo sondaggio si evince che negli ultimi anni è in costante crescita il numero di persone che hanno perso dati dai loro dispositivi, si è passati dal 35% del 2018 al 65% degli intervistati del 2019.

Ma questo sondaggio non si è limitato ai consumatori, ma sono stati intervistati anche utenti professionali: CEO, CIO e altri dirigenti hanno perso il proprio lavoro a causa di cancellazioni involontarie, attacchi Ransomware, violazioni dei sistemi, errori procedurali del team IT.

Il sondaggio ha mostrato anche DOVE vengono effettuati i backup.

Il 62,7% degli intervistati conserva il backup nelle vicinanze del computer: partizione del disco interno, HD esterno usb, chiavetta USB!!!
Solo il 37,4% utilizza un approccio al cloud o ibrido (doppia copia locale ed una terza in cloud)

Ogni QUANTO fate il backup? Le risposte sono preoccupanti…

35,1% ogni mese
24,8% ogni settimana
25,9% ogni giorno

Per fortuna è aumentata la consapevolezza della pericolosità degli attacchi informatici, infatti la maggioranza delle aziende è preoccupata da:

60,6% Ransomware
60,1% Cryptojacking
61% Attacchi con Ingegneria Sociale

 

Un altro punto di vista

A fine 2021 una ricerca indipendente ha intervistato più di 2.500 responsabili e professionisti IT sui fattori trainanti e sulle strategie di protezione dei dati. Ecco alcuni dati su cui riflettere.

Fattori trainanti e divari con la realtà
È sempre più comune che la “produzione” superi la “protezione”, creando un divario tra ciò che le aziende si aspettano e ciò che l’IT può offrire.
L’80% degli IT manager osserva un divario di protezione tra la perdita di dati tollerabile e come l’IT stà proteggendo i dati

Frequenza e impatto dei ransomware
Il ransomware è un disastro e una minaccia quasi garantita a cui ogni organizzazione deve essere preparata.

Il 76% delle organizzazioni di tutto il mondo ha subito almeno un attacco ransomware nell’ultimo anno.

Il 36% dei dati in tutto il mondo si è dimostrato non ripristinabile dopo un attacco ransomware

Imprese e BC/DR (Business Continuity e Disaster Recovery)
Tutti vorrebbero che la BC fosse garantita sempre e che in caso di disastro la DR fosse velocissima, ma…

Il 70% degli intervistati fa ancora affidamento sui passaggi manuali o sugli script per ripristinare i dati durante un evento BC/DR

Però…
Il 32% degli IT considera la protezione dei carichi di lavoro nel cloud ibrido l’aspetto più importante del backup aziendale.

 

Preparati al peggio

Quando inizio a ragionare con un cliente sulle corrette strategie di backup,  cerchiamo di ipotizzare la situazione peggiore, anche se poco probabile.

Se un nuovo tipo di attacco ti cancella tutti i dati sul server?
Ho il disco USB con una copia!

La copia è automatica?
Ogni quanto viene eseguita? Tutti i giorni?
Quanti euro perdi se l’azienda si blocca per una intera giornata? E’ sostenibile?

Se entrano i ladri e rubano sia il server che il disco di backup? O un incendio distrugge lo stabile?
Ho un secondo disco USB che aggiorno una volta al mese!

Quanto costa alla vostra azienda perdere un mese di lavoro? E’ sostenibile?

Veramente affidi la “salvezza” della tua azienda ad un HD USB da 50€?

 

+ Consapevolezza = Scelte lungimiranti

Lo so, sembro un inquisitore, ma se i responsabili di un’azienda non hanno le idee chiare sull’importanza dei loro dati e su come proteggerli, pagheranno un prezzo altissimo prima o poi. Certe leggerezze nascondono un conto molto salato, infatti molte aziende non si sono più risollevate da importanti perdita di dati.

Il nostro compito come Kaos Informatica è aumentare il livello di consapevolezza nei nostri interlocutori, in modo che capiscano l’importanza cruciale che hanno le scelte riguardanti le strategie di backup da adottare.

 

Che cosa è il backup?

Il backup non è solo un disco con la “copia”, non è solo un software, non deve essere la segretaria che deve ricordarsi di fare un’operazione.

Il backup deve essere:

  • Un’analisi dei dai da salvare, che ci permetta di individuare la loro reale importanza, il loro valore e di conseguenza decideremo la frequenza di salvataggio e la dimensione dello storage di destinazione.
  • Una procedura automatica che lanci degli allert se qualcosa va storto.
  • Deve consistere in molteplici copie su supporti diversi in location diverse (la regola del 3-2-1).
  • Una procedura preveda una verifica di recuperabilità dei dati salvati, altrimenti nel momento del bisogno sarà inutile.

Il backup è una STRATEGIA!

 

L’ultimo vigile del fuoco assunto

Ok, ho capito, ma mi sembra tutto così complicato, come faccio a creare la strategia di backup ottimale per la nostra azienda?

Per creare una strategia ci vuole uno stratega ed un generale.

Una buona strategia di backup deve essere analizzata e scritta dai responsabili aziendali (i generali), che conoscono il campo di battaglia, ovvero, l’importanza dei dati da proteggere, affiancati da un consulente IT ( lo stratega) che DEVE ssere preparato sull’argomento ed avere una ottima esperienza alle spalle, infatti non deve solo che conoscere gli strumenti software e hardware da consigliare, ma deve saper ottimizzare le procedure da adottare, per favore non rivolgetevi a consulenti improvvisati.

Se fossi il sindaco di una importante città faresti preparare il piano di evacuazione della Metro dall’ultimo vigile del fuoco assunto?

 

Procedure semplici = meno Disastri

La strategia di backup e le procedure di ripristino devono essere semplici e facilmente eseguibili, perchè nel momento in cui si dovranno mettere in pratica, l’azienda sarà bloccata, la tensione sarà altissima e le possibilità di errore umano aumenteranno molto.
Gli strumenti utilizzati, hardware e software, devono essere professionali, testati e riconosciuti come efficaci dal mercato, non basta che siano economici.

 

Il prossimo passo

Kaos Informatica realizza strategie e sistemi di backup adatti a diversi scenari ed esigenze, se vuoi approfondire l’argomento puoi fare due semplici gesti:

1) Leggi “Ironbakup… ci pensa lui

2) Compila il form Contattaci.

A presto!

Davide Vacca
CEO di Kaos Informatica